Una notevole coppia di quadranti solari

L’impianto dei due quadranti della Parrocchiale di SS. Giorgio e Massimo forma un complesso gnomonico di strumenti detti geminati, ossia complementari tra di loro, pur non risalendo alla stessa epoca. È costituito da un quadrante rivolto verso sud-est datato 1664 e da un secondo più piccolo rivolto verso ovest, datato 1722. La data 1722 è presente anche sul quadrante sud, appena sinistra dell’originale, incorniciata in un filetto dello stesso colore. La presenza di questa data è da ricondursi ad un intervento di manutenzione, effettuato insieme alla realizzazione del quadrante ovest, che ha portato al completamento della meridiana più antica con l’aggiunta del sistema orario a ore francesi. Le demarcazioni riportate dal quadrante sud esprimono le ore italiche e il calendario stagionale. Entrambi gli strumenti utilizzano come generatore d’ombra un ortostilo, ovvero un’asta posta perpendicolarmente alla parete.

La Meridiana Sud-Est (1664)

La meridiana sud-est, datata 1664, è il più antico quadrante solare censito dell’alta Valle Maira. Rappresenta un vero strumento scientifico con quattro funzioni gnomoniche: ore italiche, ore francesi, calendario stagionale e linea meridiana. La sua qualità artistica è evidente nella finezza della linea meridiana e nella presenza di stemmi e sigle che ne attestano la committenza, probabilmente attribuibile alla famiglia Alessi di Canosio. Questo quadrante subì un intervento di manutenzione nel 1722, che introdusse le ore francesi, arricchendo il sistema orario originale.

La Meridiana Ovest (1722)

Il quadrante ovest, realizzato nel 1722, è complementare a quello sud-est e contribuisce a completare l’arco diurno, cosa particolarmente utile durante l’estate. Pur non riportando ore francesi è decorato con l’iscrizione latina

USQUE AD OCCASUM 
Sono rivolto al tramonto

e la sigla CCL, probabile committente. Questo quadrante raffigura anche il simbolo zodiacale del Cancro, unico elemento astrologico presente sull’intero complesso gnomonico. Potrebbe essere stato realizzato per ricostruire di un quadrante occidentale perduto o per crearne uno nuovo per completare l’insieme.

La valorizzazione di questi due gioielli di gnomonica alpina da parte del Comune di Marmora e con il contributo di varie collaborazioni, la Chiesa Parrocchiale di Marmora ha visto un crescente interesse culturale e turistico intorno a sé, diventando un punto di interesse storico e polo di attrazione nell’ambito della Valle Maira.

Chiesa di San Massimo di Marmora

Il recupero di questo patrimonio è stato reso possibile anche grazie a

Restauro a cura di

Solaria Opere

Unisciti alla nostra comunità! Diventa socio

Essere socio di Escarton significa aiutare a mantenere vive le tradizioni.