Parrocchiale di San Michele Prazzo

Meridiane firmate da Josepus Caeglius

Sulla parete di quello che è chiamato il “cappellone”, ovvero la cappella laterale sinistra della chiesa parrocchiale di S. Michele di Prazzo, troviamo una coppia di quadranti solari gemelli di notevole interesse storico per la presenza della firma dell’autore, Josepus Ceaglius, che potrebbe essere originario di Marmora. Erano decenni che non si attribuivano opere gnomoniche, quindi questa scoperta è estremamente importante sia dal punto di vista storico-artistico che storico-gnomonico. Dalle ricerche condotte, sul territorio della Provincia di Cuneo sono oltre 25 i quadranti del Ceaglius censiti, con opere che vanno dal 1679 al 1707.
Entrambi i quadranti solari di Prazzo utilizzano come generatore d’ombra un ortostilo e riportano le ore italiche, quelle francesi, la linea meridiana e il calendario stagionale.

Quadrante meridionale

Il quadrante meridionale è giunto a noi in buono stato di conservazione, se si esclude un naturale dilavamento delle superfici e la piegatura dello gnomone.
Proprio sul questa opera è stato possibile ricomporre quasi completamente l’iscrizione presente nella parte superiore, arrivando a rileggere la firma dell’autore.
Una scoperta notevole, poiché raramente gli gnomonisti dell’epoca firmavano i loro lavori.

Quadrante orientale

Agli inizi del secolo scorso venne addossata alla parete della chiesa una cabina di trasformazione dell’energia elettrica. Questa cabina fu ancorata alla parete direttamente sull’intonaco del quadrante solare. Questo portò alla parziale distruzione del supporto per via delle profonde scanalature eseguite e alla rimozione dello gnomone. In seguito alla demolizione della cabina il quadrante non fu restaurato e, col passare degli anni, raggiunse un altissimo stato di degrado. Il restauro l’ha riportato al suo antico splendore.

Grazie alla valorizzazione di questa coppia di opere di gnomonica alpina da parte del Comune di Prazzo e con il contributo di varie collaborazioni, la Borgata San Michele ha visto un crescente interesse culturale e turistico intorno a sé, diventando un punto di interesse storico e polo di attrazione nell’ambito della Valle Maira.